Park skulptura Duborva

Cultura

Tutta la zona dell’Albonese, e dunque pure il comune di Santa Domenica, sembra pervasa da uno spirito artistico di cui è facile capire l’origine: il paesaggio è così affascinante che è difficile non trasformare questa festa dei sensi in un’opera d’arte.

Il parco delle sculture Dubrova si trova lungo l’arteria principale Pola – Fiume, vicino al nucleo abitativo di Dubrova all’interno del quale si trova il palazzo barocco Franković-Lazzarini.

Al suo interno ospita 68 sculture, 16 sezioni di Strada bianca (Bijela cesta) e due opere d’autore: l’Anfiteatro Dolac e il punto informativo. Al di fuori del Parco ci sono altre 16 sculture.

È il luogo preferito dai cittadini e dai visitatori dell’Albonese per fare una passeggiata, stare in compagnia degli amici, giocare con i bambini o fare un picnic all’aperto.

Uno dei più affascinanti parchi di sculture della Croazia, il Parco Dubrova offre eccezionali momenti di arte e natura in una galleria all’aperto, che si estende su 33 ettari di superficie, parzialmente circondata da muretti a secco, con strette doline naturali e una ricca e variegata flora caratteristica del Mediterraneo.

Il parco è nato per iniziativa di alcuni artisti durante il primo Simposio mediterraneo di scultura (Mediteranski kiparski simpozij - MKS), una manifestazione di rilevanza internazionale che dagli anni ‘70 ad oggi continua ad essere motivo di arricchimento dell’impressionante collezione di sculture in pietra istriana. La pietra, come uno dei materiali più duraturi ed elemento onnipresente del Simposio mediterraneo di scultura, è diventata uno dei simboli dell’Albonese. Dagli anni ‘70 ad oggi hanno partecipato al simposio quasi un centinaio di rinomati scultori da tutte le parti del mondo, lasciando dietro di sé i risultati tangibili delle loro idee creative.

Alla più grande e rinomata opera d’arte all’aperto hanno contribuito scultori di spicco provenienti da Croazia, Italia, Austria, Slovenia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, USA, Giappone, Francia, Spagna, Olanda, Svizzera, Canada, Gran Bretagna, Corea del Sud, Slovacchia e Ungheria. Alcune opere di questi artisti sono collocate in varie parti della Croazia: ad Albona (Labin), Rabac (Porto Albona), Pedena (Pićan), Santa Domenica (Sveta Nedelja), Pisino (Pazin), Zagabria, Vukovar e Ilok.

All’interno del parco potete incamminarvi lungo la Strada bianca, un percorso composto da 16 sezioni (ciascuna della lunghezza di 25 metri), progettate da celebri artisti croati quali Edo Murtić, Julije Knifer e Dušan Džamonja.

Nel Parco si trova anche l’anfiteatro “Dolac”, progettato dallo scultore Josip Diminić che insieme al pittore Quintino Bassani è uno dei promotori della manifestazione culturale menzionata. L’anfiteatro è il luogo in cui si svolgono le esibizioni artistiche, i concerti, le rappresentazioni teatrali e altri eventi per i visitatori.

Il Parco delle sculture Dubrova è aperto ai visitatori nel corso di tutto l’anno, 24 ore al giorno. L’ingresso è gratuito. Previa richiesta è possibile organizzare visite guidate per gruppi.

Il Parco delle sculture Dubrova è gestito dall’organizzazione no-profit Simposio mediterraneo della scultura - Mediteranski kiparski simpozij. Il Parco si estende sul territorio del comune di Santa Domenica e della città di Albona.

Contatto:
Renata Kiršić, Presidente dell'Associazione MKS T. +385 92 2989595
E.

me**************************@gm***.com












W. www.parkdubrova.eu
FB. ParkSkulpturaDubrova
GPS. 45°6’ N, 14°6’ E

IL CASTELLO di CASALI SUMBERESI (ŠUMBER) con il suo sobborgo è un bene culturale protetto di rilevanza nazionale. È stato eretto sul sito di un antico insediamento preistorico, nell’abitato di Stari Grad a Casali Sumberesi. Nel 1260 il castello diventa un possedimento della nobile famiglia austriaca degli Schönberg dalla quale Casali Sumberesi ha tratto il nome. Dal 1367 entra a far parte del Principato di Pisino diventando una fortificazione di confine tra la zona istriana di dominazione austriaca e quella veneziana. Con la scomparsa della famiglia Schönberg, al termine del XIV secolo Casali Sumberesi viene aggregato alla signoria di Kožljak.
Il castello di Casali Sumberesi ha una pianta poligonale circondata da mura ed è difeso da due semi-torri circolari nella parte sud-orientale e sud-occidentale. Le mura racchiudono un cortile, mentre l’ingresso principale alla fortezza si trova lungo le mura orientali. Al suo interno, dal lato meridionale delle mura, si trovano i resti di un palazzo stretto e lungo, ad un solo piano, e pure una piccola costruzione ubicata nell’angolo nord-orientale del castello.

IL NOBILE COMPLESSO DELLA TENUTA FRANKOVIĆ – LAZZARINI a Dubrova vicino a Štrmac. Il complesso residenziale e commerciale con elementi fortificativi è stato realizzato sulla tenuta della nobile famiglia albonese dei Franković – Vlačić nel 1654. Nella grande area rettangolare circondata da alte mura in pietra si trova un prato con un viale che conduce all’ingresso della “corte”, il complesso a quattro ali con edifici barocchi situati intorno al cortile interno con una torre dell’orologio stretta e quadrata. Sui due angoli esterni sono ancora presenti le torri semicircolari. Nel cortile si è parzialmente conservata la pavimentazione originale in pietra, mentre il castello (l’edificio residenziale) e altri edifici ausiliari hanno subito evidenti lavori di ristrutturazione. La maggior parte sono abbandonati se non in rovina (ala orientale), ma l’ambiente barocco e le caratteristiche principali di questo tipo di complesso edilizio sono rimaste. Innanzi alla corte si trova una cisterna murata in pietra e una peschiera, il lungo viale conduce fino a quello che un tempo era l’ingresso della tenuta, con un rappresentativo portale in pietra, costruito prendendo a modello i portali del primo barocco dei palazzi patrizi della città di Albona. I complessi di villeggiatura erano costituiti da un palazzo – la zona residenziale (di campagna) per il padrone, una parte residenziale per i coloni e la servitù, e le strutture destinate alla lavorazione dei prodotti e alle attività agricole (cisterne, stalle, scuderie, silos per il grano, ecc.). Una parte essenziale era costituita anche dal giardino (cortile) che non aveva solo un valore estetico ma anche pratico. I complessi si trovavano inseriti in un paesaggio allestito e curato, che modella l’intera zona, la cosiddetta “provincia curata ”. Le caratteristiche progettuali dei complessi rurali istriani, che generalmente appartengono al periodo barocco e classicista, coincidono con quelle veneziane, ma hanno una spiccata nota regionale, riconoscibile sugli edifici nelle vicinanze di Pirano e Capodistria.

Il SITO ARCHEOLOGICO KOČUR si distingue tra i beni culturali di importanza regionale. Ad ovest dell’attuale villaggio di Čamparovica, sull’altipiano che domina la valle del fiume Arsa (Raša) si trovava Cozur (Kočur), uno dei possedimenti del patriarca di Aquileia lungo il fiume Arsa. In tale località si trovano i resti della cappella ad una navata di Santa Croce. Qui, sopra la valle del fiume Arsa, si trovava un insediamento preistorico rimasto in funzione fino ai tempi antichi.

Il COMPLESSO ARCHITETTONICO RURALE A SVETI MARTIN è un monumento culturale protetto sotto l’egida del Ministero della cultura della Repubblica di Croazia. Il complesso ha una pianta ad U con cortile rettangolare al centro, il palazzo residenziale sul lato orientale e le strutture adibite alla produzione e all’allevamento sul lato occidentale e settentrionale. Il palazzo «Lazzarini-Battiala» è un edificio all’interno del castello barocco di campagna, di proprietà dell’ultimo grande possidente terriero di Albona, il barone Lazzarini, e risale al 1797.
Oggigiorno nel Palazzo «Lazzarini-Battiala» sono stati allestiti 6 confortevoli appartamenti, una cantina (trattoria) e un focolare istriano. Questo è il luogo in cui potete imparare qualcosa su storia, cultura, arte e gastronomia locali.
L’agriturismo Kaštel Pineta vi permetterà di assaporare le delizie gastronomiche locali preparate secondo la tradizione. È stato completamene rinnovato a fini turistici per divenire una struttura che offre appartamenti, con un ristorante dove assaggiare le specialità locali esclusivamente di produzione propria, con vini, grappe e miele autoctoni, una grande piscina al coperto e una splendida natura tutt’intorno.
La cappella barocca della Madonna della salute (Gospa od zdravlja), risalente al 1630, si trova ad ovest del complesso. Intorno al complesso si è successivamente sviluppato il paese di Martinski con la chiesa parrocchiale di San Martino (Sv. Martin) del 1907.

Tra i beni culturali di interesse regionale rientrano a pieno titolo anche: l’edificio sacrale Paradiž – la cappella di San Paolo,
l’edificio sacrale Snašići – la chiesa della Beata Vergine Maria Immacolata (“Marčenica”)
Šumber – la chiesa parrocchiale dei santi Giovanni e Paolo (sv. Ivan i Pavlo)
Šumber – la chiesa di San Quirino (Sv. Kvirin) al cimitero e
Šumber – la chiesa di Santa Maria del Corniolo (Sv. Marija od Drena)

Nelle loro immediate vicinanze è vietata la costruzione di qualsiasi nuovo edificio al fine di preservare l’integrità storica dei monumenti, tutti gli interventi edilizi devono mantenere lo stato originale degli stessi. Sono previste ulteriori ricerche archeologiche e di conservazione in occasione della prossima ristrutturazione e manutenzione regolare, ossia di interventi di risanamento più consistenti. Per tutti gli interventi edilizi sui monumenti citati è necessario soddisfare speciali condizioni di allestimento determinate dall’organo competente (Dipartimento di conservazione a Pola).

Proprio al centro del comune di Santa Domenica si trova la chiesa della Santissima Trinità (crkva Presvetog Trojstva). Dal documento storico “Istarski razvod” (documento legale con il quale si definivano i confini del territorio tra comuni limitrofi in Istria, più precisamente tra i possedimenti del patriarcato di Aquileia, il principato di Gorizia-Pisino e il rappresentante della Repubblica di Venezia) si evince che un angolo della chiesa della Santissima Trinità costituiva il confine fra tre comuni: Šumber (Casali Sumberesi), Labin (Albona) e Plomin (Fianona).

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